I Marmi - Piazzola 13 - Granito troadense (marmor troadensium), bigio di Lesbo (marmor lesbium) e granito grigio dell’Elba

Pannello 108 - Ubicazione

Il granito troadense venne cavato a partire dall’epoca adrianea (117-138 d.C.) nella Troade, in Asia Minore; i siti più noti sono quelli di Yedi Taşlar e Kestanbol, dove giacciono ancora giganteschi fusti abbandonati.

È tra i marmi policromi più diffusi, utilizzato soprattutto per la realizzazione di colonne che venivano impiegate negli edifici, nei portici e nelle vie colonnate delle più importanti città dell’Impero romano.

Pannello 108 - Figura 1Campione di granito troadense dalla Collezione Podesti
(Pensabene P., Bruno M. 1998)
Pannello 108 - Figura 2Posizionamento di un grande fusto di granito grigio lungo il lato orientale del Foro di Ostia
Pannello 108 - Figura 3Fusti giganteschi abbandonati nella cava di Yedi Taşlar
(Bruno M. 2013)

Il marmo bigio, estratto nell’isola di Lesbo nell’Egeo orientale, è stato impiegato sin dall’epoca flavia (seconda metà del I secolo d.C.) per lastre di rivestimento e fusti di colonna.

Il blocco in granito grigio dall’isola d’Elba (B) non è invece di epoca antica.

Pannello 108 - Figura 4Isola di Lesbo. Panoramica della grande cava di Moria
(Bruno M. 2007)

Vedi anche:

I marmi