Il Parco archeologico di Ostia antica vince il Marchio del Patrimonio Europeo
La Commissione Europea ha conferito oggi, 31 marzo 2020, il Marchio del Patrimonio Europeo al Parco Archeologico di Ostia antica. Il Parco ha superato una selezione a livello dapprima nazionale e poi internazionale ed è stato scelto insieme ad altri 9 Luoghi della Cultura europei perché storicamente ha rivestito un ruolo chiave nella storia e nella cultura europea.
La città romana di Ostia antica fu per tutta la durata dell’età imperiale la “porta di Roma”, verso la quale convergevano i traffici marittimi di merci e di persone. La multiculturalità di Ostia è ben evidente in alcuni monumenti, primo tra tutti il Piazzale delle Corporazioni: sui mosaici pavimentali sono scritti i nomi delle genti provenienti dai principali porti dell’attuale Francia (Narbonne) e Spagna (Tarragona, Cadice) oltre ai principali porti dell’Africa mediterranea (Cartagine) che a Ostia avevano propri uffici e sedi corporative. In quanto melting pot culturale, crocevia di genti provenienti da ogni parte del Mediterraneo, Ostia è stata il luogo attraverso il quale sono penetrati a Roma culti provenienti dal Mediterraneo Orientale. Ostia poi accoglie la più antica sinagoga ebraica del Mediterraneo Occidentale mai rinvenuta al di fuori dall’antica Palestina. Ancora oggi la comunità ebraica di Roma svolge in questo luogo alcune sue celebrazioni, riconoscendovi un valore fondante e identitario. Una celebrazione importante si svolge il 27 gennaio, Giornata della Memoria.
Per Ostia antica la parola chiave è senza dubbio integrazione. Ma se ampliamo lo sguardo al porto di Ostia – e di Roma – ovvero Portus, il porto costruito dall’imperatore Claudio e ampliato da Traiano, la parola chiave diventa circolazione: una vocazione che il territorio ha ancora, dato che a pochi metri dal Molo Nord del porto di Claudio sorge oggi l’aeroporto di Fiumicino. Integrazione e circolazione sono le due grandi sfide dell’Europa di oggi: integrazione tra genti ed etnie all’interno dell’Europa stessa e nei confronti delle persone extraeuropee che giungono in Europa; circolazione libera delle persone all’interno dei confini degli Stati membri, con l’attenzione all’eguaglianza dei diritti per tutti.
Scopo del progetto vincitore del Marchio del Patrimonio Europeo è mostrare ai visitatori di Ostia antica il carattere multiculturale e di accoglienza che Ostia aveva nell’antichità, e di mostrarne al contempo la centralità in quanto punto di arrivo e di smistamento di merci e di idee verso Roma, capitale dell’Impero. Gli interventi da mettere a punto per perseguire gli intenti del progetto viaggiano su due livelli, un livello locale, costituito dalla popolazione del territorio e dagli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, e un livello di respiro nazionale e soprattutto internazionale.
A livello locale è stato importare sviluppare i temi della sensibilizzazione sul tema della multiculturalità e della continuità nel tempo della vocazione alla circolazione internazionale del territorio attraverso l’organizzazione del ciclo di conferenze “Vediamoci a Ostia antica”, sulla scia di quanto avviato fin dal 2018 e che ha sempre un riscontro di pubblico più che positivo, ancora di più in questo periodo in cui tutte le conferenze tenute a Ostia sono state messe online sul sito web del Parco per raggiungere tutti. Le conferenze si rivolgono in particolare alla popolazione del territorio, ma la loro pubblicazione online in formato video sul sito web del Parco consente a chiunque di poter ascoltare e condividere.
L’educazione al Patrimonio e in seconda istanza ai valori che ad esso si riferiscono e da esso promanano è al centro delle attività didattiche e dei progetti di alternanza scuola-lavoro a cura dei Servizi Educativi del Parco. Il Patrimonio archeologico di Ostia è non soltanto veicolo di trasmissione culturale, ma attraverso di esso anche di valori universali quali l’importanza della conoscenza delle nostre radici, il confronto tra passato e presente, sia in termini di similarità che, al contrario di differenza (si pensi per esempio al sistema schiavistico su cui si basava la società romana).
Cos’è il Marchio del Patrimonio Europeo
Nel 2011 è stata istituita l’Azione Comunitaria Marchio del Patrimonio Europeo allo scopo di valorizzare il patrimonio culturale europeo sottolineando gli elementi di comunanza e di unitarietà delle culture dell’Unione Europea, al fine di favorire la conoscenza e la comprensione reciproca fra cittadini europei, promuovere il dialogo interculturale e lo sviluppo del senso di appartenenza all’Unione, nonché rafforzare l’identità europea consolidando il senso di appartenenza dei cittadini europei sulla base dei principi condivisi e del rispetto dei diritti umani. Ad oggi, con i nuovi vincitori, sono 48 i siti europei ad essersi aggiudicati il Marchio del Patrimonio Europeo.
Il Marchio non prevede l’erogazione di un contributo finanziario per i siti che lo vincono, ma essi hanno l’opportunità di esibire il logo del Marchio e di godere della visibilità che esso comporta a livello di promozione e di campagne di comunicazione promosse dalla Commissione Europea.
È importante specificare che il Marchio del Patrimonio Europeo non contrasta, né è un duplicato della candidatura a sito UNESCO, ma anzi le due cose sono complementari.
Cosa prevede il progetto del Parco archeologico di Ostia antica
Il Progetto si articola su tre livelli paralleli:
Livello 1: sviluppare i temi della multiculturalità, dell’accoglienza e dell’integrazione nel mondo antico per rifletterli sul presente
- educazione al Patrimonio comune attraverso la nuova pannellistica che prevederà anche la possibilità della navigazione da Mobile grazie ad accordo con Google Culture;
- educazione al Patrimonio comune attraverso il coinvolgimento attivo delle scuole del territorio nelle attività didattiche rivolte alle scuole Primarie; progetti di Alternanza scuola-lavoro rivolti agli studenti delle scuole superiori;
- sviluppare binomio cultura-legalità: predisposizione di cicli di conferenze annuali che coinvolgono la popolazione locale su tematiche di cultura e patrimonio ad ampio raggio;
- implementare il website con contenuti relativi ai temi cari al progetto mediante approfondimenti periodici;
- sviluppare i temi cari al progetto con appositi contenuti e campagne sui canali social.
Livello 2: puntare sulla comunicazione bilingue
- Nuova pannellistica bilingue;
- sezioni del sito web pensate per il pubblico di lingua inglese;
- contenuti social anche in lingua inglese.
Livello 3: continuare ad essere fulcro di una rete internazionale di studiosi e ricercatori afferenti a Università e Istituti europei
- Apertura a progetti di ricerca di istituti e università estere;
- collaborazione a convegni, in Italia e all’estero, su tematiche relative a Ostia e il Mediterraneo;
- collaborazione a mostre, in Italia e all’estero.
Queste attività, già in parte avviate nel corso del 2018 e del 2019 e verranno ulteriormente implementate negli anni a venire.